MATALA SOSPESA TRA AMORI DIVINI E HIPPIES SOGNATORI

Condividi l'articolo

Il paese di Matala è senza dubbio un luogo che ho imparato ad amare, anche se devo ammettere che la prima volta che l’ho vista non mi ha per nulla impressionata, anzi… siamo scappati dopo una sola notte. Da allora ci siamo tornati e ritornati, perchè approfondendo la sua storia e i la conoscenza dei suoi paesaggi il “feeling” con questo piccolo paese unico nel suo genere è diventato sempre più forte.

La baia di Matala
La baia di Matala

La storia e il mito

Matala era ed è un piccolo villaggio che sia affaccia sul mar Libico, fino agli anni ’60 non era altro che un gruppo di case di pescatori… almeno a un primo sguardo. La sua storia va tanto indietro nei secoli e nei millenni fino a fondersi indissolubilmente con il mito, perchè proprio qui si consumerà l’amore tra la bellissima Europa e… udite udite, Zeus! E sì, perchè Zeus, innamoratosi della fanciulla che giocava sulle spiagge della sua Tiro, decide di rapirla in preda ad un amore bruciante.

Come spesso usava fare nella sua opera di seduzione, muta le sue sembianze; questa volta assume la forma di un toro, eccezionalmente bello, eccezionalmente bianco, candido come la neve, eccezionalmente mansueto, tanto da non spaventare Europa, tanto da invitarla a salirgli addirittura sulla schiena. Una volta che la fanciulla gli fu in groppa, partì attraverso il mare alla volta di Creta (arrivando sulla spiaggia di Matala, per altri sulla spiaggia di Kommos, a pochi kilometri).

Il loro amore generò tre figli (il primo concepito per alcuni sotto l’immenso platano di Gortyna), ma Zeus era un dio, e non brillava per fedeltà, così Europa si ritrovò sola con tre figli, con Zeus tornato sull’Olimpo e il toro trasformato in una costellazione…e tre doni, il gigante di bronzo Talos guardiano di Creta, il cane addestrato Lealaps e un giavellotto che non sbagliava mai il colpo. I tre figli avuti da Zeus ed Europa ovviamente non saranno dei comuni mortali e rispondono al nome di Minosse, Radomanto e Sarpedonte (sì, è proprio “quel” Minosse).

La sensazione di camminare sulla stessa spiaggia e di fare un bagno nella stessa acqua che hanno visto nascere un mito del genere per me è sicuramente emozionante, unica, potente! Ma se siete scettici e non vi acchiappa la mitologia, avviciniamoci un po’ ai “nostri tempi” e parliamo delle grotte di Matala. Le grotte di Matala sono famosissime per il periodo “hippy”, ma in realtà sono mooolto più antiche, scavate in periodo preistorico, quindi create dall’uomo, con lo scopo di trovare un rifugio e cercare protezione, vengono poi impiegate come area sepolcrale e di inumazione in periodo romano. Il turismo di “massa” a Matala arriva negli anni ’60 e ’70, trainato dal movimento “Peace and love” e dalla ricerca di angoli naturali incontaminati dove vivere secondo i ritmi del sole e della luna e dove innamorarsi del mondo.

Le grotte di Matala
Le grotte di Matala

Il paese di Matala ha accolto fra le sue grotte schiere di giovani sognatori spinti da ideali di fratellanza e naturalezza, alla ricerca di un luogo dove trovare anime simili alla propria. Fra i tanti, Joni Mitchell (che canterà della luna e della vita di Matala nella meravigliosa “Carey“), Bob Dylan e Cat Stevens. Il respiro degli hippies si sente ancora fra le grotte di Matala, camminando sulla spiaggia sotto la luna, ormai cresciuti e disillusi, dipinti oggigiorno come “personaggi particolari”, come “nostalgici irriducibili”, come “in un tempo che non è più il loro”…nonostante i cambiamenti, gli anni che passano, il turismo che evolve, il tempo che è sempre meno, la “voglia” che è sempre meno, Matala conserva un suo sapore tutto particolare.

L’atmosfera

Allegria e spensieratezza sono appannate inesorabilmente da un velo di malinconica tristezza, le strade colorate sono calpestate da tanti piedi, troppo frettolosi, il suo albero scolpito all’ingresso del villaggio è ogni anno più rinsecchito dal sole e dal sale…mah l’unicità di questo posto rimane, anche se sbiadito.

 L'albero all'ingresso
Albero all’ingresso del paese

E forse proprio nella sua nostalgia ho trovato quel “qualcosa” che mi ha conquistata e mi ha fatta innamorare. Matala di notte, dolce e languida, Matala di giorno, calda, confusionaria, viva e colorata, Matala con il mare più arrabbiato che abbia mai visto, deserta, sotto un cielo plumbeo da Diluvio Universale, con le sue rocce scavate che in contrasto con gli altri colori sembravano essere fatte di zolfo, giallissime stagliate contro il blu violaceo del cielo e il grigio del mare.

La notte
La notte di Matala

Se anche la storia e la musica non vi coinvolgono, ecco per voi il suo spetto paesaggistico e marittimo decisamente affascinante! Il paese è piccolo ma assolutamente vivo, tante taverne, tanti negozietti, un buon market ultra fornito di tutto e di più, bar e locali dove ascoltare musica in terrazze sulle onde. Insomma, svago per tutti i gusti.

Le spiagge

E poi le sue spiagge!! Personalmente ho apprezzato moltissimo la sua spiaggia cittadina, comoda, con un bel mare e le grotte a fare da cornice, ma quelle nei suoi immediati dintorni le ho proprio amate! Prima fra tutte la tanto famosa Red Beach, che ci si deve guadagnare salendo e scendendo da un promontorio, ma che una volta “conquistata” mi ha regalato una giornata di totale immersione nella natura, non vi serve nulla, nemmeno il costume! Esperienza “mistica” il mojito di Giannis (dopo aver chiuso gli occhi sul businness che ha costruito in un luogo che fa assolutamente a pugni con la proposta). Resta il fatto che, anche se per me risulta inconcepibile, è stata una esperienza assolutamente piacevole, in un locale che, non so come sia possibile, è passato da “disturbante” a “devo tornarci”! Ho anche imparato che le capre nascono sicuramente senza vertigini e soprattutto che hanno un qualcosa che trascende tutte le regole sulla gravità…dopo averle viste camminare a picco sulla scogliera sono sicura che loro hanno un qualcosa di magico nel loro DNA.

Matala - Red beach
La spiaggia di Red Beach

Nelle immediate vicinanze di Matala ecco che si stende per kilometri la spiaggia di sassolini di Kommos, con sito archeologico alle spalle (visibile ma non visitabile) e con davanti le sagome delle piccole isole Paximadia. E qui, amici miei appassionati di animali, spesso nidificano le nostre adorate tartarughe! Se vi capita di vedere sulla sabbia degli avvallamenti protetti da foglie di palma, strutture di legno sottile, bacchette di ferro, ecco, quelle non sono strane strutture dimenticate da turisti precedenti, sono protezioni per i nidi di tartaruga. Le uova si schiudono generalmente fra fine agosto e inizio settembre, nelle notti di luna piena…magari avrete la fortuna di assistere alla schiusa.

Matala - la spiaggia di Kommos
La spiaggia di Kommos

Tutto questo, e molto molto altro, rendono questo luogo speciale ai miei occhi, ultimo e non ultimo il fatto che Matala rimane sempre fedele a sé stessa, che sia maggio , agosto o ottobre. Ho il desiderio di vederla anche in pieno inverno…per il momento mi accontento di osservarla attraverso le webcam, ma spero di poterci camminare su quella spiaggia a gennaio o febbraio, coperta da un bel giaccone antivento invece che con un costume e un pareo.

Ogni anno sulla spiaggia di Matala si svolge l’omonimo festival musicale a ricordo dei tempi passati e sempre presenti

MATALA BEACH FESTIVAL

Condividi l'articolo